Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38878 del 15 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:38878PEN

Massima

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Il funzionario pubblico che accetta regali o utilità, anche se di modico valore, in relazione all'esercizio delle sue funzioni, commette il reato di corruzione per un atto d'ufficio, a prescindere dall'esito della sua attività e dalla regolarità formale del suo operato. Il dono, anche se presentato come omaggio o regalo di cortesia, integra il reato quando risulta essere una retribuzione per l'attività svolta, come dimostrato dal suo valore, dalla sua destinazione specifica e dalla condotta complessiva del pubblico ufficiale, il quale è tenuto a rifiutare qualsiasi utilità connessa all'esercizio delle sue funzioni per preservare l'imparzialità e il prestigio della pubblica amministrazione. Il silenzio o la cautela dei testimoni, anche se non direttamente coinvolti, può essere valutato come elemento indiziario a carico del pubblico ufficiale, in quanto espressione della consapevolezza della natura illecita del comportamento. Inoltre, il rinvenimento presso il pubblico ufficiale o presso i suoi congiunti di beni ricevuti in relazione all'attività d'ufficio, anche se non più nella disponibilità immediata del funzionario, costituisce prova della volontà di appropriarsi indebitamente di tali utilità, escludendo la tesi della mera accettazione occasionale e della successiva volontà di restituzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - rel. Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

BR. Gi. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Milano, emessa in data 10.2.2006

letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

udita in pubblica udienza la relazione del cons. Dott. IPPOLITO F.;

udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del sostituto procuratore generale Dott. D'ANGELO G., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore dell'imputato avv. FORNARI L. che ha c…

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