Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22211 del 10 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:22211PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La consapevolezza dell'adulterazione di sostanze stupefacenti con sostanze velenose, che ne accentuano la potenzialità lesiva e possono cagionare gravi conseguenze, non esclude la responsabilità penale dell'imputato per il reato di detenzione e cessione di tali sostanze, in quanto egli è tenuto a osservare regole di prudenza, diligenza e perizia, anche quando agisce su richiesta del cessionario. La mancata adozione di tali cautele integra la violazione dolosa della normativa in materia di stupefacenti, nonostante l'imputato abbia tentato di sottrarre dalla circolazione la partita di droga adulterata. Inoltre, la valutazione in merito alla concessione delle attenuanti generiche e al riconoscimento della continuazione tra più reati rientra nell'ambito del giudizio di merito, non sindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o priva di adeguata motivazione. In particolare, il diniego delle attenuanti può essere fondato sulla reiterazione di precedenti penali, anche specifici, mentre il mancato riconoscimento della continuazione può essere giustificato dalla pluralità di episodi di detenzione e cessione di stupefacenti, che dimostra uno stile di vita improntato al crimine, anziché l'unicità del disegno criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ri. Gi. , n. a (OMESSO);

Se. An. , n. a (OMESSO);

Ch. Fr. , n. a (OMESSO);

nei confronti della sentenza in data 22 novembre 2006 della Corte d'appello di Cagliari, Sezione distaccata di Sassari;

udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Procuratore Generale nella persona del sostituto Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento con rinvio relativamente all'omesso riconoscimento …

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