Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26467 del 18 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:26467PEN

Massima

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Il giudice, nell'applicare una misura di prevenzione personale, deve valutare la pericolosità sociale del soggetto sulla base di una complessiva disamina degli elementi di fatto emersi, senza limitarsi alle sole sentenze di condanna, ma tenendo conto anche di eventuali pronunce di assoluzione, le quali, pur non essendo idonee a escludere in sé la pericolosità, possono comunque fornire indicazioni utili ai fini della valutazione complessiva della personalità del destinatario della misura. Ciò in quanto il giudizio di pericolosità sociale non si fonda esclusivamente sulla mera esistenza di precedenti penali, ma richiede un apprezzamento globale della condotta e della personalità del soggetto, alla luce di tutti gli elementi di fatto acquisiti, anche se non sfociati in condanne definitive. Pertanto, il giudice non può limitarsi a una mera elencazione dei precedenti penali, ma deve motivare in modo approfondito e congruo le ragioni per le quali ritiene sussistente la pericolosità sociale, confrontandosi con gli elementi di segno contrario eventualmente dedotti dalla difesa, come le sentenze di assoluzione, e dando conto del loro effettivo rilievo ai fini della valutazione complessiva. Solo in tal modo il provvedimento applicativo della misura di prevenzione può ritenersi sorretto da una motivazione adeguata e immune da vizi di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 65/2010 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 27/09/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE SANTALUCIA;

lette le conclusioni del PG Dott. IZZO G., che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

La Corte di appello di Napoli ha rigettato l'appello proposto da (OMISSIS) avverso il decreto n. 31 del 2010 del Tribunale di Napoli, con il quale gli…

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