Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9930 del 8 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:9930PEN

Massima

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Il dolo di estorsione si differenzia dal meno grave reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni in relazione all'elemento psicologico: nell'estorsione l'agente persegue il conseguimento di un profitto ingiusto, nella piena consapevolezza dell'illiceità della propria condotta, mentre nell'esercizio arbitrario delle proprie ragioni l'agente agisce nella convinzione, anche se erronea, di esercitare un proprio diritto. Ai fini della configurabilità del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, la pretesa azionata dall'agente deve corrispondere esattamente all'oggetto della tutela apprestata dall'ordinamento giuridico, senza risultare in alcun modo più ampia. Inoltre, il delitto di estorsione è configurabile anche quando l'agente abbia esercitato la pretesa con violenza e/o minaccia in danno di un terzo estraneo al rapporto obbligatorio esistente inter partes, al fine di costringere il debitore e/o il terzo ad adempiere. Tuttavia, la riqualificazione in peius del fatto in appello richiede che il giudice fornisca adeguata e puntuale motivazione, confrontandosi con le argomentazioni del primo giudice e con i complessivi risultati probatori dallo stesso valutati per pervenire all'inquadramento giuridico della fattispecie concreta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta da:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - rel. Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

Dott. NICASTRO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ha.Bl. nato in ALBANIA il (omissis)
avverso la sentenza del 31/03/2023 della CORTE D'APPELLO DI ANCONA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Piero Messini D'Agostini;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Alessandro Cimmino, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 27 maggio 2020 il Tribunale di Ancona assolveva Ha.Bl. dai reati di sequestro di persona (art. 605 cod. pen.) e det…

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