Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Le concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative, già in essere al momento dell'entrata in vigore della nuova disciplina normativa, non possono essere oggetto di proroga o rinnovo automatico, né di rideterminazione della durata per un periodo superiore a quello già previsto dalla legge, in quanto ciò violerebbe i principi di concorrenza, libertà di stabilimento e parità di trattamento sanciti dall'ordinamento comunitario. La durata di tali concessioni può essere prorogata solo per il tempo strettamente necessario al completamento del procedimento di revisione della normativa di settore, al fine di consentire agli operatori economici di rimodulare la propria pianificazione delle attività e degli investimenti, senza tuttavia determinare una sostanziale elusione della disciplina europea. Pertanto, il titolare di una concessione demaniale marittima in corso di validità non può ottenere la rideterminazione della durata della concessione per un periodo di venti anni, in ragione degli investimenti effettuati o da effettuare, in quanto tale richiesta si pone in contrasto con i principi di concorrenza e libertà di stabilimento sanciti dalla normativa comunitaria.