Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così espresso: Il giudice di legittimità, nel valutare la correttezza della motivazione della sentenza impugnata, deve limitarsi all'esame della sola motivazione della decisione, senza poter procedere a un riesame degli atti e dei documenti di causa, che è precluso in sede di ricorso per cassazione. Pertanto, i motivi di ricorso che si fondano su una diversa valutazione delle prove acquisite o su una diversa interpretazione di atti e documenti, senza una chiara e puntuale indicazione degli specifici profili di fatto e di diritto rilevanti ai fini della decisione adottata dal giudice di merito, sono inammissibili per genericità e astrattezza, in quanto non consentono a questa Corte di verificare il fondamento della censura sulla base della sola lettura del ricorso. Inoltre, il vizio di violazione dell'art. 116 c.p.c. sulla valutazione delle prove è deducibile in sede di legittimità solo nei limiti del vizio di motivazione di cui all'art. 360, comma 1, n. 5, c.p.c., senza poter essere prospettato come violazione di legge ai sensi dell'art. 360, comma 1, n. 3, c.p.c.