La normativa sulle distanze tra edifici di cui al D.M. 1444/1968 non trova applicazione quando gli edifici sono costruiti in confine con vie pubbliche, in quanto l'art. 879 c.c. prevede che in tali casi "non si applicano le norme relative alle distanze, ma devono osservarsi le leggi e i regolamenti che le riguardano". Pertanto, la disciplina sulle distanze non può essere invocata per contestare la legittimità di un permesso di costruire rilasciato per un intervento edilizio su un immobile prospiciente una via pubblica, anche se la distanza tra i due edifici risulta inferiore a quella prevista dal citato decreto ministeriale. Ciò in quanto il carattere pubblico della strada, e non la proprietà del bene, è il fattore determinante per l'applicazione della deroga prevista dall'art. 879 c.c. Tale principio si fonda sull'esigenza di provvedere all'interesse pubblico all'assetto viario e alla circolazione urbana, che non consente di differenziare il regime delle distanze in ragione della natura pubblica o privata della strada. Di conseguenza, la disciplina sulle distanze non può essere invocata per contestare la legittimità di un permesso di costruire rilasciato per un intervento edilizio su un immobile prospiciente una via pubblica, anche se la distanza tra i due edifici risulta inferiore a quella prevista dal D.M. 1444/1968.