Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 45742 del 10 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:45742PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione nei confronti di indiziati di appartenenza ad associazioni di tipo mafioso deve essere svolto con particolare rigore, accertando l'attualità della pericolosità sulla base di elementi concreti e specifici, anche in presenza di una prolungata detenzione, non potendo quest'ultima di per sé costituire causa di recesso dal pactum sceleris. Il requisito dell'attualità della pericolosità sociale può ritenersi integrato qualora emergano elementi indicativi del perdurante legame dell'indiziato con l'associazione criminale, come la reiterazione di atteggiamenti di contiguità con l'ambiente criminale, la riassunzione di contatti con altri esponenti del sodalizio dopo la scarcerazione, l'assenza di elementi dimostrativi dell'intervenuta rescissione dei vincoli associativi, anche in relazione allo stato detentivo. In tali ipotesi, il giudice è tenuto a motivare in modo puntuale e logicamente coerente la sussistenza del requisito dell'attualità della pericolosità sociale, in conformità ai principi affermati dalla giurisprudenza costituzionale e di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAPOZZI Angelo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. VIGNA Maria S. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 12/10/2017 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa VIGNA ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. GAETA Piero, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato, la Corte d'appello di Napoli ha confermato il…

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