Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il provvedimento di acquisizione al patrimonio comunale di opere edilizie abusive, ha affermato che il mancato riesame della pratica di condono edilizio da parte del Comune non è illegittimo, in quanto l'istanza di riesame non può comportare la riapertura contra legem dei termini del condono edilizio già definito con provvedimento di diniego divenuto definitivo. Ciò in quanto la circolare regionale invocata dal ricorrente trova applicazione solo per le pratiche di condono ancora pendenti al momento della sua adozione, mentre nel caso di specie il procedimento di condono risulta essere stato dichiarato perento. Inoltre, la Corte Costituzionale ha successivamente dichiarato l'illegittimità costituzionale della norma regionale che aveva recepito l'orientamento giurisprudenziale più favorevole all'applicazione del cd. "terzo condono" in Sicilia, su cui si fondava la richiesta di riesame. Pertanto, il Tribunale ha ritenuto infondato il ricorso, in quanto l'Amministrazione non è obbligata a riesaminare una pratica di condono già definita con provvedimento divenuto definitivo, essendo preclusa la riapertura dei termini del condono edilizio.