Il provvedimento di revoca di un contributo pubblico concesso in via provvisoria, in attesa dell'esito positivo dei controlli antimafia, è legittimo qualora l'informativa prefettizia successivamente acquisita accerti il pericolo di infiltrazioni mafiose nell'attività dell'impresa beneficiaria. La clausola di salvaguardia prevista dalla normativa antimafia, che prevede il pagamento del valore delle opere già eseguite e il rimborso delle spese sostenute per l'esecuzione del rimanente, nei limiti delle utilità conseguite, trova applicazione esclusivamente nei casi di revoca di contratti e concessioni, ma non anche di contributi e finanziamenti. Il termine di prescrizione decennale non è applicabile alla revoca del contributo, in quanto il diritto dell'amministrazione di revocare il finanziamento diviene esercitabile solo al momento del ricevimento dell'informativa prefettizia negativa, che costituisce il presupposto per l'adozione del provvedimento di revoca. L'illegittimità dell'informativa prefettizia, ove impugnata in altra sede, non determina l'invalidità derivata del provvedimento di revoca del contributo, in quanto quest'ultimo costituisce un atto vincolato all'esito dei controlli antimafia.