Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28161 del 9 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:28161PEN

Massima

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Il giudice che pronuncia sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi dell'art. 444 c.p.p. è tenuto a dichiarare, ai sensi dell'art. 537 c.p.p., comma 1, l'accertata falsità di atti o documenti, in quanto tale declaratoria costituisce parte integrante della decisione di condanna, ancorché la Corte di cassazione non sia legittimata ad adottare direttamente i provvedimenti previsti dall'art. 537 c.p.p., che richiedono una specifica motivazione implicante valutazioni di merito a sostegno della ritenuta falsità, avverso i quali è riconosciuto alle parti il diritto di proporre, anche autonomamente, impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di ANCONA;

nei confronti di:

1) PE. RO. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 07/02/2007 TRIB. SEZ. DIST. di JESI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIZZUTI GIUSEPPE.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza del 7.2.2007, resa ai sensi dell'articolo 444 c.p.p., e segg. il tribunale di Ancona sezione distaccata di Jesi applicava…

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