Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29027 del 18 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:29027PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei reati di ingiurie e minacce, ha il potere di apprezzare discrezionalmente la credibilità e l'attendibilità delle testimonianze, motivando adeguatamente le ragioni che lo hanno indotto a ritenere più attendibile una testimonianza rispetto ad un'altra, anche in presenza di dichiarazioni contrastanti. Inoltre, il giudice può escludere la configurabilità del reato di minacce quando l'espressione utilizzata, opportunamente contestualizzata, abbia carattere prevalentemente provocatorio e non intimidatorio, in ragione della genericità della formulazione. Tali valutazioni di merito, sorrette da congrua e logica motivazione, sono insindacabili in sede di legittimità, se non per manifesta illogicità o contraddittorietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto il 28.5.2011 da:

Avv. (OMISSIS), difensore della parte civile (OMISSIS);

avverso la sentenza del Tribunale di Sanremo del 28 febbraio 2011 nel procedimento penale a carico di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

Letto il ricorso e la sentenza impugnata;

Sentita la relazione del Consigliere Dr. ((omissis)) BRUNO.

Sentite le conclusioni del P.G. in sede, in persona del Sostituto Dr. ((omissi…

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