Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12279 del 22 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:12279PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato di resistenza a pubblico ufficiale sussiste quando il soggetto, pur non essendo l'autore materiale della condotta violenta, rafforza o aggrava l'azione offensiva posta in essere da altri appartenenti al medesimo gruppo, attraverso un atteggiamento minaccioso e di sostegno all'iniziativa criminosa. Pertanto, la responsabilità penale per il reato di resistenza a pubblico ufficiale può essere attribuita anche a coloro che, pur non essendo gli autori materiali delle condotte violente, abbiano comunque contribuito moralmente al rafforzamento dell'azione delittuosa, attraverso un comportamento di appoggio e di incitamento nei confronti degli altri partecipi. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del concorso morale, deve dare conto in modo adeguato e logico delle specifiche condotte tenute da ciascun imputato, senza poter fondare la responsabilità penale sulla mera presenza nel luogo degli scontri o sulla generica appartenenza al gruppo dei tifosi violenti. Inoltre, l'accertamento della responsabilità penale per il reato di resistenza a pubblico ufficiale non può prescindere dall'individuazione dei singoli episodi delittuosi e dei comportamenti attivi posti in essere dagli imputati, non essendo sufficiente il mero riferimento alla partecipazione ad una comune manifestazione collettiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/01/2013 della Corte di appello di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che i ricorsi siano dichiarati inammissibili;
udito per il difensore, l&#…

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