Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 1570 del 2017
ECLI:IT:TARMI:2017:1570SENT
Massima
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La presentazione di un'istanza di sanatoria successivamente all'impugnazione di un'ordinanza di demolizione rende improcedibile il ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto il riesame dell'abusività dell'opera provocato dalla domanda di sanatoria comporta la necessaria formazione di un nuovo provvedimento che, indipendentemente dal suo contenuto, vale a superare il provvedimento sanzionatorio oggetto dell'impugnativa. Ciò in quanto, anche in caso di diniego della richiesta di accertamento di conformità, l'Amministrazione dovrà comunque determinarsi sulla domanda e, in caso di esito negativo, sulla sanzione, con atti autonomamente impugnabili ove non satisfattivi, con fissazione di nuovi termini per ottemperarvi. Il principio di diritto è che la presentazione di un'istanza di sanatoria successiva all'impugnazione di un provvedimento sanzionatorio rende improcedibile il ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto il riesame dell'abusività dell'opera provocato dalla domanda di sanatoria comporta la necessaria formazione di un nuovo provvedimento che, indipendentemente dal suo contenuto, vale a superare il provvedimento sanzionatorio oggetto dell'impugnativa, dal momento che, anche in caso di diniego della richiesta di accertamento di conformità, l'Amministrazione dovrà comunque determinarsi sulla domanda e, in caso di esito negativo, sulla sanzione, con atti autonomamente impugnabili ove non satisfattivi, con fissazione di nuovi termini per ottemperarvi. Tale principio si fonda sulla considerazione che la presentazione dell'istanza di sanatoria, successivamente all'impugnazione dell'ordinanza di demolizione, produce l'effetto di rendere inefficace tale ultimo provvedimento e, quindi, improcedibile l'impugnazione stessa per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto il riesame dell'abusività dell'opera provocato dall'istanza di sanatoria, sia pure al fine di verificarne l'eventuale sanabilità, comporta, ex se, la necessaria formazione di un nuovo provvedimento che, indipendentemente dal suo contenuto, vale comunque a superare il provvedimento sanzionatorio oggetto dell'impugnativa. Ciò in quanto, anche in caso di diniego del richiesto accertamento di conformità, l'Amministrazione dovrà, comunque, determinarsi sulla domanda e, in caso di suo esito negativo, sulla sanzione, con atti autonomamente impugnabili ove non satisfattivi, con fissazione di nuovi termini per ottemperarvi.
Sentenza completa
Pubblicato il 10/07/2017
N. 01570/2017 REG.PROV.COLL.
N. 03157/2005 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia
(Sezione Prima)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 3157 del 2005, proposto da: Azienda Agricola "((omissis)) " S.r.l., in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Milano, Galleria del Corso, 2;
contro
Comune di Vimercate, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Milano, via G. Donizetti, 38;
per l'annullamento
dell’ordinanza di sospensione dei lavori n. 195/10 dell’8 agosto 2005 e dell’ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi n. 219/10 del 21 settem…
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