Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19000 del 30 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:19000PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere di stampo mafioso sussiste anche in assenza di un preventivo accordo formale tra gli associati, essendo sufficiente che essi, pur in mancanza di un espresso patto, operino nella consapevolezza che la propria e l'altrui attività ricevono vicendevole ausilio per l'attuazione del programma criminale. A tal fine, non è richiesta una complessa e articolata organizzazione, ma è sufficiente l'esistenza di strutture, anche rudimentali, deducibili dalla predisposizione di mezzi, anche semplici ed elementari, per il perseguimento del fine comune. La prova del delitto associativo può desumersi anche dalle modalità esecutive dei reati-scopo, dalla loro ripetizione, dai contatti fra gli autori, dall'uniformità delle condotte, specie se protratte per un tempo apprezzabile. Inoltre, il sopravvenuto stato detentivo di un soggetto non determina la necessaria ed automatica cessazione della partecipazione al sodalizio criminoso di appartenenza, atteso che, fino a quando non abiuri o venga a morte, la perdurante appartenenza al gruppo di persona della quale sia provata l'affiliazione può essere correttamente ritenuta in qualunque momento, se manchi la notizia di una sua intervenuta dissociazione, anche in assenza della prova di condotte attualmente riferibili al fenomeno associativo, ed anche nel caso di arresto e di condanna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - rel. Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1715/2012 TRIB. LIBERTA' di BARI, del 09/11/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

sentite le conclusioni del PG. Dott. ANIELLO Roberto, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale del riesame di Bari, con ordinanza del 9 novembre 2012, ha confermato l'ordinanza del 16 ot…

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