Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36860 del 25 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:36860PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, può essere desunto dalla gravità e persistenza della condotta delittuosa, dalla personalità dell'indagato e dai suoi precedenti penali, nonché dalla progressione criminosa e dalla modalità di commissione degli illeciti, anche se interrotti solo temporaneamente dall'intervento cautelare. La valutazione di tali elementi, effettuata in modo puntuale e adeguatamente motivato, consente di ritenere sussistente l'attualità del pericolo di reiterazione, giustificando l'applicazione della misura cautelare, anche in assenza di condotte delittuose recenti, purché vi sia un nesso di stretta consequenzialità temporale con le precedenti condotte criminose.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI M. - rel. Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 06/03/2007 del TRIB. LIBERTA' di CATANIA;
sentita la relazione svolta dal Presidente Dott.ssa DI TOMASSI MARIASTEFANIA;
sentite le conclusioni del P.G. Dott. BALSAMO ANTONIO, che conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe il Tribunale di Catania, investito della richiesta di riesame proposta, ex articolo 309 c.p.p., da (OMISSIS), confermava l'ordinanza con cui il Gi…

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