L'autorità amministrativa competente può legittimamente annullare un'autorizzazione paesaggistica rilasciata dal comune, anche in assenza di una specifica motivazione a sostegno della compatibilità del manufatto con il vincolo paesaggistico insistente sull'area, poiché l'autorizzazione paesaggistica deve sempre recare una precisa motivazione che consenta all'autorità tutoria una compiuta valutazione di legittimità, anche sotto il profilo della completezza dell'istruttoria e del ponderato bilanciamento degli interessi tutelati. Il potere di annullamento dell'autorità amministrativa competente può riguardare qualunque profilo di illegittimità dell'autorizzazione paesaggistica, ivi compresa la carenza di motivazione, e non è soggetto al termine decadenziale di sessanta giorni previsto dall'art. 7 della legge n. 1497/1939, attesa la natura non recettizia dell'atto di annullamento. L'autorità amministrativa, nell'esercizio del potere di annullamento, non travalica i propri ambiti autoritativi, né effettua un riesame nel merito del nulla osta impugnato, ma si limita a rilevare la carenza di motivazione dell'autorizzazione paesaggistica, che costituisce un vizio di legittimità sufficiente a giustificare l'annullamento.