Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7436 del 25 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:7436PEN

Massima

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Il reato di ingiuria sussiste quando l'imputato pronuncia consapevolmente e volontariamente espressioni offensive nei confronti di un'altra persona, anche nel contesto di una discussione assembleare, a meno che non ricorrano specifiche cause di giustificazione, come l'esercizio del diritto di critica o la provocazione. L'elemento oggettivo del reato è integrato dall'utilizzo di epiteti lesivi dell'onore e del decoro della persona offesa, la cui portata offensiva è rimessa alla valutazione del giudice di merito. L'elemento soggettivo è integrato dalla coscienza e volontà di pronunciare la frase offensiva, senza che sia necessario il dolo specifico. Il contesto in cui si verifica la condotta, nonché l'assenza di fatti che possano giustificarla, sono elementi rilevanti ai fini della configurazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Lui - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. MARASCA Genna - rel. Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FR. MA. LU. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 4/2009 TRIBUNALE di LECCO, del 16/12/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/01/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GENNARO MARASCA;

Udito il Pubblico Ministero in persona del dott. STABILE Carmine, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore dell'i…

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