Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 2564 del 2018

ECLI:IT:TARLAZ:2018:2564SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il parere negativo della Soprintendenza competente sulla domanda di condono edilizio per opere realizzate in aree sottoposte a vincolo di tutela è legittimo e non sindacabile dal giudice amministrativo, se adeguatamente motivato e privo di vizi di eccesso di potere, anche quando le opere abusive siano state realizzate prima dell'imposizione del vincolo, in quanto l'obbligo di pronuncia da parte dell'autorità preposta alla tutela del vincolo sussiste in relazione alla sua esistenza al momento della valutazione della domanda di sanatoria, a prescindere dall'epoca di introduzione del vincolo stesso. Pertanto, il rilascio del titolo abilitativo edilizio in sanatoria è subordinato al parere favorevole delle amministrazioni preposte alla tutela del vincolo, a prescindere dal requisito della anteriorità dell'opera rispetto al vincolo, in attuazione del principio tempus regit actum, in base al quale la valutazione dell'attuale compatibilità dei manufatti abusivi con il vincolo costituisce un presupposto essenziale per l'accoglimento della domanda di condono. Il sindacato del giudice amministrativo sul parere negativo della Soprintendenza è limitato alla verifica della sussistenza di vizi sintomatici dell'eccesso di potere, quali la carenza di istruttoria, il travisamento dei fatti, l'illogicità e l'incongruenza delle valutazioni espresse, non potendo estendersi al merito delle valutazioni tecniche discrezionali, se adeguatamente motivate e prive di macroscopici errori.

Sentenza completa

Pubblicato il 06/03/2018

N. 02564/2018 REG.PROV.COLL.

N. 04830/2002 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4830 del 2002, proposto da:
((omissis)), rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via della Maratona, 56;

contro

Comune di Roma, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso l’Avvocatura Comunale in Roma, via del ((omissis)), 21;
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in persona del Ministro p.t., e Soprintendenza Archeologica di Roma, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliat…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.