Tribunale Amministrativo Regionale Toscana - Firenze sentenza n. 164 del 2007

ECLI:IT:TARTOS:2007:164SENT

Massima

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Il provvedimento di annullamento dell'autorizzazione paesaggistica comunale da parte del Ministero dei Beni Culturali, adottato ai sensi dell'art. 82 del D.P.R. n. 616/1977, è legittimo in quanto l'autorizzazione paesaggistica, pur essendo un atto favorevole per l'interessato, deve comunque essere adeguatamente motivata al fine di tutelare l'interesse pubblico alla salvaguardia del bene vincolato. Il Comune, a seguito dell'annullamento ministeriale del nulla osta paesaggistico, non può che concludere negativamente il procedimento di condono edilizio, non potendo riesaminare la domanda di sanatoria alla luce del vincolo paesaggistico. La natura permanente dell'abuso edilizio non consente di attribuire rilevanza al decorso del tempo ai fini dell'emissione della sanzione demolitoria, la quale non può essere sostituita con la sola sanzione pecuniaria prevista per gli interventi di ristrutturazione edilizia, in quanto la costruzione di un servizio igienico esterno non rientra in tale categoria di opere. Pertanto, il diniego di condono edilizio e l'ingiunzione di demolizione del manufatto abusivo, adottati dal Comune a seguito dell'annullamento ministeriale del nulla osta paesaggistico, sono legittimi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER LA TOSCANA

III SEZIONE

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso n. 1297/1994 proposto da Bi.Gi. e Ce.Ro., rappresentate e difese dagli avv.ti Vi.Mo. e Pi.Co. ed elettivamente domiciliate presso lo studio del primo in Fi., Via St. N. (...);

contro

il Ministero per i beni culturali e ambientali, in persona del Presidente pro - tempore, costituitosi in giudizio, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Fi., ed ex lege domiciliato presso gli Uffici della stessa in ((omissis)).Ar. N. (...);

il Comune di Is.De.Gi., in persona del Sindaco pro - tempore, non costituitosi in giudizio

con l'intervento ad adiuvandum

di Ra.Ri., rappresentata e difesa dagli avv.ti Ma.Cl.Pa. e Si.No. ed elettivamente domiciliata presso lo studio del secondo in Fi., ((omissis)).Ro. n. (...);

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