Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il diniego di condono edilizio, ha affermato il principio secondo cui la competenza a negare la richiesta di concessione edilizia in sanatoria appartiene al Sindaco e non al dirigente comunale, in quanto, al momento dell'adozione del provvedimento impugnato, la legge non aveva ancora attribuito ai dirigenti la competenza generale in materia edilizia. Infatti, l'art. 51 della legge n. 142/90, nell'attribuire competenza generale ai dirigenti, manteneva ferme le incombenze del Sindaco previste dalla legge, tra cui il rilascio della concessione edilizia in sanatoria ai sensi degli artt. 13 e 35 della legge n. 47/85 e dell'art. 97 della L.R. n. 61/85. Solo successivamente, con l'art. 6 della legge n. 127/97 e l'art. 107 del T.U. n. 267/2000, il legislatore ha attribuito ai dirigenti la competenza generale in materia edilizia, comprendente anche i provvedimenti di autorizzazione, concessione o analoghi, il cui rilascio presupponga accertamenti e valutazioni, anche di natura discrezionale. Pertanto, il provvedimento di diniego della concessione edilizia in sanatoria adottato dal dirigente comunale, anziché dal Sindaco, è illegittimo per incompetenza.