Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7483 del 15 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:7483PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini della conferma della custodia cautelare in carcere, può essere ritenuto concreto e attuale sulla base di una valutazione complessiva degli elementi oggettivi e soggettivi, quali la gravità del fatto contestato, la personalità dell'imputato e il suo ruolo operativo in un contesto criminale di stampo mafioso, anche in assenza di specifici contributi dichiarativi di collaboratori di giustizia esaminati nel corso del giudizio. La valutazione di inadeguatezza di misure cautelari meno afflittive, come gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, deve essere adeguatamente motivata alla luce della gravità del fatto e della personalità dell'imputato, che evidenzino un grado di pericolosità particolarmente accentuato, tale da rendere proporzionata e necessaria la custodia in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. DI PAOLA Sergio - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 17/08/2017 del Tribunale di Caltanissetta;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DI PAOLA Sergio;
sentite le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale Dott. VIOLA ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Caltanissetta, con ordinanza in data 17/8/2017, rigettava l'appello proposto da (OMISSIS), avverso l'ordinanza…

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