Cassazione penale Sez. II sentenza n. 38957 del 7 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:38957PEN

Massima

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Il possesso ingiustificato di un bene, in assenza di plausibili spiegazioni sulla sua provenienza, può costituire prova indiretta della consapevolezza della sua origine illecita, integrando il reato di ricettazione. Infatti, la mancata indicazione della legittima provenienza del bene, unita al comportamento dell'imputato, può essere ritenuta sintomatica della volontà di occultare l'acquisto in mala fede, in conformità con la comune esperienza e il senso logico. Pertanto, il giudice di merito può fondare la responsabilità penale per ricettazione sulla base di una motivazione congrua ed esente da vizi logici, entro i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento, senza che ciò integri un sindacato di legittimità sulla valutazione delle prove, precluso al giudice di cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECODA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo L. - Presidente

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

avv. ((omissis)), difensore di Re. Ma. , nato il (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Roma, 2 sezione penale, in data 15.6.2006;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal consigliere Dott. CERVADORO Mirella;

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, nella persona del Dott. BUA Francesco il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricors…

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