Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34726 del 20 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:34726PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione di tipo mafioso si riferisce a colui che si trovi in rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del quale l'interessato "prende parte" al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini criminosi. La condotta partecipativa può essere desunta da una pluralità di elementi, quali la commissione di delitti-fine, la disponibilità a mettere a segno reati su richiesta dell'associazione, la conoscenza dei meccanismi operativi e delle finalità del gruppo criminoso, nonché la costante vicinanza e il rapporto di fiducia con gli altri associati. L'aggravante della finalità di agevolare l'attività delle associazioni di tipo mafioso, di cui all'art. 416-bis, comma 6, c.p., ha natura oggettiva e va riferita all'attività dell'associazione, non necessariamente alla condotta del singolo partecipe, il quale, nel caso di associazioni storiche come mafia, camorra e 'ndrangheta, ne risponde per il solo fatto della partecipazione, data l'appartenenza di tali fenomeni al patrimonio conoscitivo comune. La determinazione della pena per il reato di associazione mafiosa deve avvenire con riferimento alla cornice edittale vigente al momento della cessazione della permanenza del reato, così come contestata nel capo di imputazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Presidente

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - rel. Consigliere

Dott. SALEMME Andrea Anton - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/05/2021 della CORTE DI APPELLO DI NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere SARACO ANTONIO;
udita la requisitoria del Pubblico ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale CUOMO LUIGI, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;
sentiti i difensori, che hanno illustrato i motivi dei rispettivi ricor…

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