Il giudice amministrativo, in sede di ottemperanza di un giudicato che condanna l'amministrazione al pagamento di somme dovute a titolo di spese di giudizio, può ordinare all'amministrazione di dare piena ed integrale esecuzione alla decisione e, in caso di perdurante inadempimento, nominare un commissario ad acta per provvedere al pagamento entro un termine perentorio, senza che ciò comporti un onere aggiuntivo per l'amministrazione stessa. Il giudice, inoltre, può compensare integralmente le spese di lite del giudizio di ottemperanza, tenuto conto delle caratteristiche dell'attività prestata, dell'affare trattato e del risultato conseguito. Il principio di effettività della tutela giurisdizionale impone al giudice amministrativo di adottare tutti i provvedimenti necessari per assicurare l'esecuzione del giudicato, anche attraverso la nomina di un commissario ad acta, al fine di garantire il rispetto del diritto di credito del ricorrente e sanzionare l'inerzia dell'amministrazione. Tale potere del giudice amministrativo trova fondamento nell'art. 112 del Codice del processo amministrativo, che disciplina il giudizio di ottemperanza, e nell'art. 114, comma 4, lett. e) del medesimo Codice, che prevede la possibilità di condannare l'amministrazione al pagamento di una somma di denaro per ogni violazione o inosservanza successiva, ovvero per ogni ritardo nell'esecuzione del giudicato. La nomina del commissario ad acta, in particolare, rappresenta uno strumento essenziale per assicurare l'effettività della tutela giurisdizionale, in quanto consente di superare l'inerzia dell'amministrazione e di garantire il soddisfacimento del diritto del ricorrente, senza che ciò comporti un aggravio di spese per l'amministrazione stessa.