Il termine per proporre impugnazione avverso una sentenza con motivazione riservata ai sensi dell'art. 544 comma 3 c.p.p. decorre dalla scadenza del termine concesso al giudice per il deposito della motivazione, indipendentemente dalla effettiva conoscenza del provvedimento da parte dell'imputato, il quale è tenuto a informarsi diligentemente sull'esito del procedimento a suo carico. Il mancato rispetto di tale termine comporta l'inammissibilità dell'impugnazione proposta, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende. Il principio di diritto affermato mira a garantire la ragionevole durata del processo e la certezza dei termini processuali, a tutela dell'efficienza e dell'effettività della giurisdizione penale, senza che possano rilevare eventuali condotte omissive o negligenti dell'imputato, il quale è onerato di attivarsi tempestivamente per conoscere l'esito del procedimento a suo carico.