Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 5544 del 6 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:5544PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione dedita al narcotraffico operante in una "terra di mafia", organizzata secondo una struttura piramidale e capeggiata da un soggetto inserito in un noto clan mafioso, integra la circostanza aggravante della finalità di agevolare l'attività dell'associazione mafiosa, in quanto la consapevolezza che lo smercio di droga in una "piazza di spaccio" localizzata nella zona soggetta al controllo del gruppo mafioso e coordinata da parte di un soggetto inserito nella consorteria non può non comportare ritorni, in termini di egemonia territoriale ed economici, per la societas medesima. Tale aggravante, di natura soggettiva, richiede il dolo specifico di favorire l'associazione, con la conseguenza che tale fine deve essere l'obiettivo "diretto" della condotta, non rilevando possibili vantaggi indiretti, né il semplice scopo di favorire un esponente di vertice della cosca, indipendentemente da ogni verifica in merito all'effettiva ed immediata coincidenza degli interessi di un esponente del capomafia con quelli dell'organizzazione. La sussistenza della circostanza aggravante può essere desunta da un valido e grave quadro indiziario, come la rilevata stabile intraneità del soggetto in seno all'associazione dedita al narcotraffico e la sua consapevolezza del contesto mafioso in cui opera.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. BASSI A. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 27/06/2017 del Tribunale di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento in epigrafe, il Tribunale di Catania ha confermato…

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