Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 37096 del 22 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:37096PEN

Massima

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Il delitto di corruzione si configura quando l'atto o il comportamento oggetto del mercimonio rientrano nelle competenze o nella sfera di influenza dell'ufficio al quale appartiene il soggetto corrotto, a prescindere che rientrino nelle specifiche mansioni del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio. È sufficiente che si tratti di un atto o comportamento nelle competenze del settore all'interno del quale l'agente svolge la sua funzione e in relazione al quale egli possa esercitare, anche solo di fatto, una qualche forma di ingerenza. Inoltre, per integrare il reato di corruzione è sufficiente che sia raggiunto un accordo anche di massima tra le parti, senza che sia necessario l'effettivo compimento di atti contrari ai doveri d'ufficio. Il possesso dei requisiti formali delle imprese appaltanti non impedisce la violazione dei principi di concorrenza e di rotazione tra i vari imprenditori nell'affidamento dei lavori pubblici. Ai fini della valutazione del pericolo di reiterazione della condotta, possono essere considerati indici rilevanti l'intensa attività finalizzata alla realizzazione dell'accordo criminoso e precedenti episodi di interessamento a lavori pubblici con l'intermediazione di funzionari compiacenti, in quanto espressivi di una notevole propensione soggettiva del soggetto alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. COSTANZO Angel - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/05/2020 del Tribunale di Messina;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 19 giugno 2020, rigettando la richiesta di riesame, il Tribunale di Messina ha confermato la misura degli arresti domiciliari applicata dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina a (OMISSIS…

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