Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2764 del 26 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:2764PEN

Massima

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Il concorso di più circostanze aggravanti ad effetto speciale, come il furto pluriaggravato ex art. 625 c.p. e la recidiva ex art. 99 c.p., comma 4, comporta l'applicazione della pena prevista per la circostanza più grave, con la possibilità per il giudice di aumentarla ulteriormente, senza dover procedere a un cumulo materiale degli aumenti. Ciò in quanto l'art. 63, comma 3, c.p. stabilisce che quando per una circostanza la legge prevede una pena di specie diversa da quella ordinaria del reato, o si tratta di circostanza ad effetto speciale, l'aumento o la diminuzione per le altre circostanze non opera sulla pena ordinaria del reato, ma sulla pena stabilita per la circostanza anzidetta. Il comma 4 dello stesso articolo aggiunge che se concorrono più circostanze aggravanti ad effetto speciale, si applica soltanto la pena stabilita per la circostanza più grave, ma il giudice può aumentarla ulteriormente. Pertanto, nel caso di concorso di più circostanze aggravanti ad effetto speciale, come il furto pluriaggravato ex art. 625 c.p. e la recidiva ex art. 99 c.p., comma 4, il giudice deve applicare la pena prevista per la circostanza più grave, ossia quella di cui all'art. 625 c.p., u.c. (pena minima di 3 anni di reclusione), con la possibilità di un ulteriore aumento fino a un terzo per le altre aggravanti concorrenti, senza dover procedere a un cumulo materiale degli aumenti. La motivazione sulla congruità della pena, tenuto conto dei criteri di cui agli artt. 133 e 133-bis c.p., deve essere adeguata e specifica, anche in relazione alle richieste difensive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GA. AL. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1386/2009 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 15/12/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/11/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE BERARDINIS Silvana;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DE SANTIS Fausto che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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