Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23240 del 27 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:23240PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la congruenza e la coordinazione logica dell'apparato argomentativo che collega gli indizi di colpevolezza al giudizio di probabile colpevolezza dell'indagato, nonché il valore sintomatico degli indizi medesimi anche in relazione alla sussistenza di esigenze cautelari e alla scelta di una misura adeguata e proporzionata, deve verificare se il giudice di merito abbia dato adeguatamente conto delle ragioni che l'hanno indotto ad affermare la gravità del quadro indiziario e l'esistenza di bisogni di cautela a carico dell'indagato, controllando la congruenza della motivazione riguardante la valutazione degli elementi indizianti rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie, nella peculiare prospettiva dei procedimenti incidentali de libertate. Pertanto, il giudice di merito è tenuto a fornire una motivazione puntuale e congrua degli elementi indiziari sui quali si fonda il provvedimento cautelare, evitando palesi aporie logiche e lacune che risultino inidonee a giustificare l'applicazione della misura coercitiva massima, in assenza di una dimostrazione, sia pur a livello indiziario, della condotta di partecipazione dell'indagato all'associazione di tipo mafioso, intesa come stabile assunzione del ruolo di componente del sodalizio e come consapevole adesione al relativo programma criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 21/12/2018 del Tribunale di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. APRILE Ercole;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa FODARONI ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
uditi per l'indagato l'avv. (OMISSIS) e l'avv. (OMISSIS), che hanno concluso chiedendo l'annulla…

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