Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 27338 del 31 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:27338PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare per l'applicazione della custodia in carcere, non si desume dalla mera propensione generica dell'indagato a commettere determinati reati, ma richiede la concreta e attuale potenzialità di reiterare condotte illecite della stessa specie, in ragione della disponibilità di mezzi e strutture idonee allo scopo, nonché della concomitante presenza di circostanze che rendano altamente probabile la ripetizione di delitti della medesima natura. Pertanto, il giudice deve valutare con particolare rigore la sussistenza di tale pericolo, anche in relazione alle eventuali modifiche delle condizioni personali e ambientali dell'indagato intervenute nel corso del procedimento, al fine di adottare la misura cautelare più adeguata e proporzionata alle esigenze cautelari concretamente ravvisabili nel caso di specie, secondo il principio della minor compressione possibile della libertà personale. La sostituzione di una misura cautelare più grave con una meno afflittiva non può essere disposta in assenza di elementi di novità idonei a giustificare tale scelta, in contrasto con la motivazione originaria che aveva ritenuto la prima misura l'unica adeguata a fronteggiare la concreta e attuale pericolosità dell'indagato, desunta da una pluralità di gravi indizi di colpevolezza e da comportamenti dimostrativi della sua ineluttabile abilità criminale, anche durante lo stato di detenzione domiciliare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BLAIOTTA Rocco Marco - Presidente

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. GIANNITI Pasquale - rel. Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. MICCICHE' Loredana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/12/2017 del Tribunale del riesame di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Pasquale Gianniti;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. SPINACI Sante, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Termini Imerese c…

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