Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30033 del 29 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:30033PEN

Massima

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Il custode o il proprietario sorpreso a circolare con il veicolo sottoposto a sequestro amministrativo ai sensi del D.Lgs. n. 285 del 1992, art. 213 risponde sempre dell'illecito amministrativo di cui al comma 4 dello stesso articolo, che punisce la mera circolazione con veicolo sequestrato. Tuttavia, se la circolazione è sintomatica della volontà di sottrarre il bene al fine di eludere il vincolo di indisponibilità del sequestro, ovvero comporta il deterioramento del veicolo, vi è concorso anche del reato di cui all'art. 334 c.p. (comma 2 se il custode è anche proprietario del mezzo). La verifica dell'elemento oggettivo circa l'idoneità della condotta ad eludere il vincolo di indisponibilità e di quello soggettivo inerente alla volontà di elusione dello stesso vincolo assume rilievo essenziale, considerando le particolarità della procedura di attuazione del sequestro finalizzato alla confisca del veicolo, che non realizza immediatamente l'espropriazione del bene del privato, il quale è chiamato a forme di collaborazione con l'amministrazione. Pertanto, il semplice uso momentaneo e circoscritto del veicolo, se non sorretto dalla volontà di eludere il vincolo, non integra il reato di cui all'art. 334 c.p. Allo stesso modo, l'eventuale deterioramento del bene deve essere dimostrato in concreto, non potendo costituire oggetto di una astratta valutazione. Infine, se a circolare sul veicolo sequestrato sia una terza persona, il custode potrà essere chiamato a rispondere del reato di cui all'art. 334 c.p., comma 1 qualora abbia voluto favorire il proprietario, ovvero del reato previsto dall'art. 335 c.p., se colposamente abbia consentito o agevolato la sottrazione del veicolo in sequestro; allo stesso modo, anche il proprietario custode, in caso di mera colpa, risponderà del reato di cui all'art. 335 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore generale presso la Corte d'appello di Napoli;

contro la sentenza del 22 ottobre 2009 emessa dal G.i.p. del Tribunale di S.M. Capua Vetere nel procedimento a carico di:

Te. Gi. ;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione fatta dal consigliere dott. FIDELBO Giorgio;

sentito il Sostituto Procuratore generale, dott. SELVAGGI Eugenio, che ha concluso per l'annullamento della senten…

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