Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 32403 del 10 agosto 2009

ECLI:IT:CASS:2009:32403PEN

Massima

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La mera presenza di una persona in un luogo in cui sono state rinvenute armi non è di per sé sufficiente a configurare il concorso nel reato di detenzione di armi, in assenza di specifiche condotte riferibili all'indagato che dimostrino la sua consapevolezza e partecipazione all'attività criminosa. Ai fini della configurabilità del concorso, è necessario che emergano elementi probatori che consentano di ritenere la piena consapevolezza dell'indagato circa la presenza e la destinazione delle armi all'attività del gruppo criminale di appartenenza. La semplice partecipazione a una riunione riconducibile a un contesto mafioso, senza ulteriori condotte specifiche, non è sufficiente a fondare il grave quadro indiziario a carico dell'indagato per il reato di concorso nella detenzione di armi. In tali casi, la responsabilità dell'indagato potrà eventualmente essere valutata solo con riferimento all'aggravante di cui all'art. 416-bis, comma 4, c.p. per il reato associativo, qualora ne ricorrano i presupposti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CO. MA. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 23/03/2009 del TRIB. LIBERTA' di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CORTESE Arturo;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. GALATI Giovanni, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;

udito il difensore avv. BONACCORSI, che ha concluso come in ricorso.

FATTO

Con ordinanza in data 23.03.2009 il Tribunale di Catania rigetta…

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