Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13052 del 25 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:13052PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale può essere confermato in sede di riesame solo ove sussistano gravi indizi di colpevolezza in relazione al reato contestato, senza che possano rilevare eventuali accordi con il pubblico ministero per l'applicazione di una pena più lieve, atteso che l'interesse alla decisione sul provvedimento cautelare sussiste solo ove esso sia finalizzato al riconoscimento dell'ingiusta detenzione. Pertanto, una volta riacquistata la libertà, l'interesse al riesame del provvedimento cautelare è ipotizzabile solo ove esso sia rappresentato o risulti evidente con riferimento al riconoscimento dell'ingiusta detenzione, sulla base di apprezzamenti o profili non altrimenti valutabili. Inoltre, la motivazione del provvedimento di conferma della misura cautelare deve dare conto in modo dettagliato degli specifici elementi di fatto posti a carico dell'indagato, senza che possano rilevare eventuali errori materiali o riferimenti ad altri indagati, ove tali elementi non inficino la complessiva logicità e congruità della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Maria Stefani - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

De. Sa., nato il (OMESSO);

avverso la ordinanza pronunziata ex articolo 309 c.p.p. in data 13.11.2008, depositata il 20.11.2008, dal Tribunale di Catania.

Visti gli atti, il provvedimento impugnato, il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dr. DI TOMASSI Maria Stefania;

Udito il Sostituto Procuratore Generale Dott. Francesco Bua, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

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