Il delitto di peculato si differenzia da quello di truffa aggravata dalla qualità di pubblico ufficiale in quanto, nel primo caso, l'appropriazione ha quale presupposto il possesso o la disponibilità del bene in capo al soggetto agente per ragioni del suo ufficio o servizio, mentre nella truffa aggravata il soggetto attivo, non avendo tale possesso, se lo procura fraudolentemente facendo ricorso ad artifici o raggiri per appropriarsi del bene. Pertanto, quando il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio, pur non avendo il possesso del denaro o di altra cosa mobile altrui, se ne appropri inducendo fraudolentemente il proprietario a consegnarglielo mediante artifici o raggiri, la condotta integra il delitto di truffa aggravata dalla qualità di pubblico ufficiale, ex art. 640, comma 2, n. 1, c.p., e non quello di peculato. La prescrizione del reato di truffa aggravata, essendo punito con pena edittale inferiore a sei anni, decorre nel termine ordinario di sei anni dal fatto, salvo l'eventuale aumento di un quarto per effetto di interruzioni del corso della prescrizione.