Il concorso di persone nel reato di rapina, pur nella diversità dei contributi causali, comporta la responsabilità di tutti i partecipi, anche di colui che abbia svolto un ruolo marginale, purché il suo apporto, anche se minimo, sia stato comunque idoneo a facilitare la condotta criminosa. Il tentativo di rapina non è configurabile quando l'evento delittuoso non si sia verificato per l'intervento di terzi, non potendosi ritenere sussistente la desistenza volontaria, atteso che la mancata consumazione del reato non è dipesa da una libera scelta dell'agente. L'attenuante della tenuità del danno patrimoniale non è applicabile quando l'oggetto della sottrazione sia un veicolo in buone condizioni, mentre l'attenuante della minima partecipazione non può essere riconosciuta al concorrente che, pur avendo svolto un ruolo marginale, abbia comunque contribuito in modo causale alla realizzazione del reato. Infine, il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato con riferimento alla gravità oggettiva del fatto e alla pericolosità dell'imputato, desunta anche dai suoi precedenti penali specifici, senza necessità di esaminare tutti i criteri indicati dall'art. 133 c.p.