Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25940 del 7 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:25940PEN

Massima

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La condotta di falsificazione di documenti di identità, pur essendo finalizzata all'elusione dell'identificazione personale, integra un reato autonomo contro la fede pubblica e non può essere assorbita dal reato di sostituzione di persona, in quanto costituisce una pluralità di azioni distinte e non un fatto unico. Ai fini dell'applicazione dell'attenuante speciale della particolare tenuità prevista per il reato di ricettazione, il giudice deve valutare complessivamente tutti gli elementi oggettivi e soggettivi del fatto, non limitandosi al solo valore economico della cosa ricettata, ma considerando anche il danno sociale e la pericolosità della condotta, in quanto espressione della gravità del fatto nel suo complesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difesa di Ra. An. (nato il (OMESSO));

avverso la sentenza del 20.11.2009 della Corte d'Appello di Milano;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dr. Margherita Bianca Taddei;

udito il Procuratore Generale in persona di Dr. Febbraro Giuseppe, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

1. Con sentenza in data 20 novembre 2009, la Corte di appello di Milano confermava la sentenza del Tri…

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