Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39196 del 20 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:39196PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur essendo soggettivo per sua natura, è legittimo quando le espressioni utilizzate sono corrette e non eccedono i limiti della continenza formale, anche se l'interpretazione dei fatti e dei comportamenti criticamente esaminati è necessariamente fondata su una valutazione personale. Pertanto, l'esercizio del diritto di critica, che si differenzia dal diritto di cronaca in quanto non si limita alla mera narrazione di fatti ma implica un giudizio o un'opinione, non richiede la previa verifica della veridicità delle affermazioni, essendo sufficiente che le espressioni adoperate siano formalmente corrette, senza eccedere i limiti della continenza. Inoltre, il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione della completezza dell'istruttoria, la cui decisione non è sindacabile in sede di legittimità, salvo i casi di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luig - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. GI. N. IL (OMESSO);

contro

2) CA. EN. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 15/10/2007 CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIZZUTI GIUSEPPE;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. Monetti Vito (inammissibilita' del ricorso);

udito il dif. di P.C. …

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