Cassazione penale Sez. II sentenza n. 40577 del 1 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:40577PEN

Massima

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Il delitto di estorsione si configura quando l'agente, mediante minaccia di un male futuro certo e realizzabile, costringe la vittima a compiere atti di disposizione patrimoniale contro la propria volontà, procurandosi così un ingiusto profitto. La minaccia è idonea a integrare l'elemento costitutivo del reato di estorsione anche quando prospetta alla vittima un evento dannoso per la sua sfera familiare, come la rivelazione al coniuge di un debito contratto all'insaputa di quest'ultimo. In tali casi, la vittima è posta nell'alternativa di subire il male minacciato o di far conseguire all'agente il profitto preteso, essendo così coartata nella propria libertà psichica. Pertanto, il reato di estorsione non può essere derubricato in quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, qualora l'agente, oltre a minacciare la vittima per ottenere il pagamento di un credito, l'abbia anche costretta a sottoscrivere ulteriori titoli di credito e a corrispondergli somme eccedenti il debito originario, procurandosi così un ingiusto profitto patrimoniale. Le dichiarazioni della persona offesa, se ritenute attendibili dal giudice di merito sulla base di un adeguato vaglio critico, possono costituire prova sufficiente della responsabilità dell'imputato, senza la necessità di ulteriori riscontri esterni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. TADDEI M. - Consigliere

Dott. VERGA Giovann - Consigliere

Dott. PELLEGRINO A. - est. Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

Sui ricorsi proposti rispettivamente nell'interesse di:

(OMISSIS), n. a (OMISSIS), rappresentato e assistito dall'avv. (OMISSIS) e da (OMISSIS), n. a (OMISSIS), rappresentata e assistita dall'avv. (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'Appello di L'Aquila, n. 2704/2011 in data 13.02.2013;

rilevata la regolarita' degli avvisi di rito;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. PELLEGRINO Andrea;

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