Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 6492 del 2014

ECLI:IT:TARLAZ:2014:6492SENT

Massima

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Il provvedimento di demolizione di opere edilizie abusive, adottato ai sensi dell'art. 27, comma 2, del d.P.R. n. 380/2001, perde la sua efficacia e diviene improcedibile qualora il proprietario presenti successivamente domanda di condono edilizio, ai sensi dell'art. 32, comma 25, del D.L. n. 269/2003, convertito con modificazioni dalla legge n. 326/2003. In tal caso, l'Amministrazione è tenuta a riesaminare la fattispecie e, in caso di rigetto della domanda di condono, può eventualmente adottare nuovamente il provvedimento sanzionatorio, nel rispetto del principio del contraddittorio e della motivazione. Il ricorso avverso il provvedimento di demolizione diviene quindi improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, in quanto la presentazione della domanda di condono ha privato il ricorso della necessaria condizione dell'azione.

Sentenza completa

N. 03130/2004
REG.RIC.

N. 06492/2014 REG.PROV.COLL.

N. 03130/2004 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3130 del 2004, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dagli Avv.ti ((omissis)) ed ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’Avv. ((omissis)) in Roma, via ((omissis)) n. 27;

contro

il Comune di Roma (ora Roma Capitale), in persona del Sindaco
pro tempore
, costituito in giudizio, rappresentato e difeso dall’Avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso la sede dell’Avvocatura comunale in Roma, via del Tempio di Giove n. 21;
XII Municipio di Roma, in persona del Presidente
pro tempore
;

per l’annullamento,

previa sospensione dell’efficacia,

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