Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22240 del 3 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:22240PEN

Massima

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Il dolo specifico di danneggiamento seguito da incendio, di cui all'art. 424 c.p., si configura quando l'agente, oltre a voler appiccare il fuoco, abbia anche la finalità di danneggiare il bene altrui, come desumibile da elementi oggettivi e soggettivi, quali le modalità omogenee di commissione dei reati, la presenza dell'imputato nei luoghi degli incendi, le conversazioni intercettate e i dati di localizzazione dei cellulari, che consentono di ritenere provata la sua partecipazione all'illecito, anche in concorso con altri, al di là di ogni ragionevole dubbio. La pena può essere aumentata per la continuazione tra i diversi episodi, in ragione della gravità complessiva delle condotte, dell'intensità del dolo e della loro reiterazione, senza che ciò integri un vizio di motivazione, rientrando tale valutazione nella discrezionalità del giudice di merito, purché sorretta da adeguata argomentazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente -

Dott. MASI Paola - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. GALATI Vincenzo - Relatore -

Dott. RUSSO Carmine - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
Pa.Ni. nato a M il Omissis
Pi.An. nato a M il Omissis
avverso la sentenza del 17/10/2023 della CORTE APPELLO di MILANO
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere VINCENZO CALATI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore VALENTINA MANUALI
che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilità dei ricorsi;
lette le conclusioni del difensore di Pi.An.;
procedimento a trattazione scritta.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 17 ottobre 2023 la Corte di a…

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