Cassazione penale Sez. I sentenza n. 27647 del 11 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:27647PEN

Massima

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La presunzione di pericolosità e di adeguatezza della misura cautelare più grave prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p. opera non solo per il reato di associazione mafiosa di cui all'art. 416-bis c.p., ma anche per i reati ad esso collegati, come il concorso esterno in associazione mafiosa. Tale presunzione, pur non essendo assoluta, può essere superata solo in presenza di elementi oggettivi, diversi dal mero decorso del tempo e dalla condizione di incensuratezza, che dimostrino l'effettivo allontanamento del soggetto dalle pregresse scelte delinquenziali e l'insussistenza attuale delle esigenze cautelari. La valutazione della permanenza delle esigenze cautelari deve essere effettuata dal giudice in relazione al caso concreto, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti, senza che il mero licenziamento o la revoca di autorizzazioni possano di per sé escludere il pericolo di reiterazione del reato, specie quando il soggetto mantenga stretti legami con l'associazione criminale. La presunzione di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p. opera soltanto al momento dell'applicazione della misura cautelare, mentre le successive vicende relative alla revoca o sostituzione della stessa devono essere valutate dal giudice sulla base degli elementi specifici del caso concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1232/2010 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 27/03/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;

sentite le conclusioni del PG Dott. T. Baglione che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 27.3.2011 il Tribunale di Reggio Calabria, costituito ex articolo 310 cod. proc. pen., respingeva …

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