Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 15627 del 2023

ECLI:IT:TARLAZ:2023:15627SENT

Massima

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Il diritto del pubblico dipendente collocato in aspettativa speciale di ottenere il riconoscimento retroattivo di tale posizione, con la conseguente liquidazione degli arretrati, trova fondamento nel principio di tutela del legittimo affidamento e del buon andamento dell'azione amministrativa. Infatti, una volta accertata l'illegittimità del provvedimento di revoca dell'aspettativa speciale, l'amministrazione è tenuta a ripristinare la posizione giuridica del dipendente con effetto retroattivo, liquidando le somme non corrisposte nel periodo di illegittima esclusione dalla predetta posizione, maggiorate degli interessi legali. Tale obbligo di reintegrazione non può essere limitato al solo periodo successivo alla pronuncia giurisdizionale di annullamento, in quanto ciò comporterebbe un ingiustificato sacrificio del diritto del dipendente, in contrasto con i principi di buona fede e correttezza che devono informare l'azione amministrativa. Pertanto, il giudice amministrativo, nell'accogliere il ricorso per ottemperanza, è tenuto a ordinare all'amministrazione di dare esecuzione al giudicato formatosi sulla sentenza di annullamento, liquidando gli arretrati dovuti al dipendente a decorrere dalla data di illegittima revoca dell'aspettativa speciale, con gli interessi legali maturati. Solo in assenza della prova del maggior danno subito dal ricorrente, non trova applicazione la rivalutazione monetaria, in quanto il debito dell'amministrazione ha natura retributiva e non risarcitoria. Infine, al fine di assicurare l'effettività della tutela giurisdizionale, il giudice può nominare un commissario ad acta per l'ipotesi di perdurante inadempienza dell'amministrazione all'esecuzione del giudicato.

Sentenza completa

Pubblicato il 23/10/2023

N. 15627/2023 REG.PROV.COLL.

N. 07424/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7424 del 2022, proposto da
-OMISSIS-, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registro di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, corso ((omissis)) II n. 18;

contro

Ministero dell'Interno, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per l'ottemperanza

della nota prot. 333-D/0166266-339 del 27 marzo 2007, con la quale l'amministrazione resistente ha comunicat…

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