Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23637 del 5 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:23637PEN

Massima

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Il concorso tra il reato di associazione di tipo mafioso e quello di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti è configurabile quando l'associazione mafiosa si dedichi anche al narcotraffico, in quanto le due fattispecie incriminatrici tutelano beni giuridici in parte diversi, essendo l'associazione mafiosa diretta alla salvaguardia dell'ordine pubblico, mentre l'associazione per il traffico di droga mira anche alla tutela della salute individuale e collettiva. Pertanto, coloro che, già affiliati a un sodalizio mafioso, costituiscano e dirigano un'associazione finalizzata al narcotraffico, concorrono in entrambi i reati, in quanto con la loro condotta hanno offerto un contributo causale determinante per l'esistenza, la gestione e la concreta operatività dell'associazione criminale, avvalendosi dell'appoggio, della protezione, dei mezzi e degli uomini forniti dalla consorteria mafiosa. Allo stesso modo, anche gli affiliati che operino esclusivamente nell'ambito del traffico di stupefacenti, quando siano consapevoli che questo è gestito e diretto dall'associazione di tipo mafioso, concorrono nel reato di associazione mafiosa, in quanto contribuiscono causalmente alla realizzazione di una delle finalità tipiche della consorteria criminale. La prova dell'affiliazione ad una delle due associazioni influisce sulla prova dell'adesione all'altra, con la conseguenza che gli affiliati dell'una devono ritenersi affiliati anche all'altra compagine associativa, anche se la sussistenza dei due reati è ancorata a presupposti diversi, che a tal fine devono essere tutti specificamente provati per ciascuno di essi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CAIAZZO Luigi - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 5289/2013 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 12/07/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;

sentite le conclusioni del PG Dott. DELEHAYE Enrico il quale ha chiesto dichiararsi inammissibili i ricorsi.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza resa il 12 luglio 2013 il Tribunale del ries…

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