Consiglio di Stato sentenza n. 9470 del 2022

ECLI:IT:CDS:2022:9470SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive deve contenere una puntuale indicazione della natura e consistenza delle opere contestate, non essendo sufficiente una mera "formula di stile". Tuttavia, l'uso del termine "pergolato" da parte dell'amministrazione non assume rilievo giuridicamente dirimente, essendo comprovato in atti che nessuno dei titoli abilitativi precedentemente rilasciati prevedeva la copertura in p.v.c. realizzata. 2. Ai fini della qualificazione di un'opera come "pergotenda" rientrante nell'edilizia libera, è necessario che la struttura sia meramente accessoria e strumentale all'elemento principale costituito dalla tenda, quale elemento di protezione dal sole o dagli agenti atmosferici. Nel caso di specie, l'opera realizzata, caratterizzata da una struttura stabilmente infissa al solaio in conglomerato cementizio e dalla chiusura di uno spazio aperto di circa 36 mq, non può essere ricondotta a tale categoria, configurando invece un abuso edilizio soggetto alla sanzione demolitoria. 3. L'ordinanza di immissione in possesso dell'area oggetto di abuso edilizio e di irrogazione della sanzione pecuniaria per la mancata ottemperanza all'ordine di demolizione è legittima, in quanto contiene tutti gli elementi prescritti dall'art. 31, commi 3, 4 e 4-bis, del d.P.R. n. 380/2001, senza che sia necessaria una preventiva comunicazione di avvio del relativo procedimento. L'efficacia vincolante del giudicato penale di assoluzione non può condizionare inderogabilmente il giudizio amministrativo, essendo l'autonomia tra i due procedimenti la regola tendenziale.

Sentenza completa

Pubblicato il 02/11/2022

N. 09470/2022REG.PROV.COLL.

N. 04523/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4523 del 2019, proposto dalla signora ((omissis)), rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via Telegono, n. 31/B;

contro

il Comune di Bitetto, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via ((omissis)), n. 30;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Puglia, sede …

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