Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 2133 del 2020

ECLI:IT:TARNA:2020:2133SENT

Massima

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Il provvedimento di repressione degli abusi edilizi, quale l'ordine di demolizione di opere realizzate in assenza di titolo abilitativo, costituisce atto dovuto della pubblica amministrazione, riconducibile all'esercizio di un potere vincolato, che consegue al mero accertamento dell'abuso e della sua riconducibilità ad una delle fattispecie di illecito previste dalla legge. Tale provvedimento, pertanto, non richiede una particolare motivazione, essendo sufficiente la mera descrizione e rappresentazione del carattere illecito dell'opera realizzata, né è necessaria una previa comparazione dell'interesse pubblico alla repressione dell'abuso, che è in re ipsa, con l'interesse del privato proprietario del manufatto. Inoltre, l'acquisizione gratuita al patrimonio comunale degli immobili abusivi e della relativa area di sedime costituisce effetto automatico della mancata ottemperanza all'ordinanza di ingiunzione della demolizione, sicché il provvedimento di accertamento dell'inottemperanza, costituente titolo per l'immissione in possesso e per la trascrizione nei registri immobiliari, può essere adottato anche senza la specifica indicazione delle aree oggetto di acquisizione, potendosi a tale individuazione procedere anche con successivo, separato atto. Infine, la sanzione pecuniaria prevista dall'art. 31, comma 4-bis, del D.P.R. n. 380/2001, nella misura massima di euro 20.000,00, non è comminata per la realizzazione dell'abuso edilizio in sé considerato, bensì per la mancata spontanea ottemperanza all'ordine di demolizione legittimamente impartito dalla pubblica amministrazione, sicché è irrilevante il fatto che l'abuso fosse stato realizzato prima dell'entrata in vigore della norma sanzionatoria, giacché la mancata esecuzione dell'ordinanza di demolizione, proseguita dopo l'entrata in vigore del menzionato comma 4-bis, impone l'applicazione della sanzione da quest'ultimo prevista, senza che ciò implichi violazione del principio di irretroattività delle norme che introducono misure sanzionatorie.

Sentenza completa

Pubblicato il 01/06/2020

N. 02133/2020 REG.PROV.COLL.

N. 05286/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5286 del 2016, integrato da motivi aggiunti, proposto da
Michele Marchesano, quale Amministratore della società unipersonale INGROSSO ALIMENTI E SALUMI s.r.l., rappresentato e difeso dall'avvocato Pasquale Fornaro, con domicilio eletto presso lo studio Anna Maria Branca in Napoli, via Toledo, 106;

contro

Comune di Marano di Napoli, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Raffaele Manfrellotti, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
Ader - Agenzia delle Entrate - Riscossione, in persona del legale rappresentante pro tempore, …

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