Il pactum sceleris caratterizzante la corruzione propria si realizza quando un pubblico ufficiale, in violazione dei doveri del proprio ufficio, accetta denaro o altra utilità da un privato al fine di compiere un atto contrario ai doveri d'ufficio, anche se tale atto non comporti necessariamente la compiacenza degli esaminatori coinvolti. L'accordo corruttivo è integrato dalla condotta del pubblico ufficiale che, dietro compenso, assicura al privato una turnazione "straordinaria" e "più tranquilla" di esaminatori meno rigorosi e attenti, al fine di garantire il superamento dell'esame a candidati scarsamente preparati o stranieri con scarsa conoscenza della lingua italiana, alterando così la regolare turnazione degli esaminatori. Le dichiarazioni rese dalla persona offesa del reato di concussione, successivamente riqualificato in corruzione propria, restano utilizzabili anche dopo il mutamento della qualificazione giuridica, senza necessità di applicare le diverse regole di valutazione previste per le dichiarazioni rese da un imputato, in quanto gli atti legittimamente compiuti in precedenza mantengono la loro efficacia probatoria. Il giudice di merito, nel valutare la prova, deve limitarsi a verificare la logicità e la completezza della motivazione, senza poter sindacare le scelte valutative compiute, se sorrette da un quadro probatorio plausibile e adeguatamente illustrato.