Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42239 del 18 novembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:42239PEN

Massima

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Il provvedimento giurisdizionale applicativo di una misura di prevenzione personale deve essere sorretto da una motivazione congrua, completa e ragionevole, che risponda in modo specifico alle censure proposte con l'atto di gravame, evitando l'utilizzo di meri richiami astratti o la semplice trascrizione di precedenti provvedimenti. La motivazione deve rendere comprensibile l'iter logico seguito dal giudice nell'accertare la sussistenza dei presupposti di legge per l'applicazione della misura, con particolare riferimento all'attualità della pericolosità sociale del soggetto, valutata alla luce delle concrete circostanze del caso. In difetto di tali requisiti essenziali, il provvedimento è affetto da nullità per violazione dei principi costituzionali e processuali in materia di motivazione degli atti giurisdizionali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria T. - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabet - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 19/03/2021 della CORTE di APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il decreto impugnato la Corte di appello di Bari ha confermato la misura di prevenzione …

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