Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1204 del 10 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:1204PEN

Massima

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La confisca di beni ai sensi dell'art. 12-sexies del d.l. n. 306/1992 (convertito in l. n. 356/1992) può essere disposta quando sia provata l'esistenza di una evidente sproporzione tra il valore dei beni nella disponibilità del condannato per uno dei reati indicati nella norma e la sua capacità reddituale e patrimoniale lecitamente giustificata, senza che rilevi la precedente revoca di un decreto di confisca per meri vizi formali, in assenza di nuovi elementi modificativi della situazione accertata. A tal fine, il giudice deve verificare, con riferimento al momento dei singoli acquisti, la sproporzione tra il valore dei beni e i redditi dichiarati o le attività economiche lecite del condannato e dei suoi familiari, nonché l'assenza di una credibile giustificazione circa la provenienza di tali beni, senza che sia necessario considerare il volume d'affari di eventuali attività imprenditoriali, ove i redditi dichiarati e le altre disponibilità economiche di provenienza lecita risultino comunque insufficienti a giustificare gli incrementi patrimoniali. La valutazione complessiva della situazione economica e patrimoniale del condannato e del suo nucleo familiare, anche con riferimento a donazioni ricevute, consente di superare eventuali allegazioni difensive non adeguatamente circostanziate e provate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CAIAZZO Luigi - rel. Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS), nato il (OMISSIS);

2) (OMISSIS), nato il (OMISSIS);

3) (OMISSIS), nata il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 353/2010 CORTE APPELLO CATANZARO del 27/05/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Angela Tardio;

lette le conclusioni del Procuratore Generale Dott. Vito Monetti, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 27 maggio 2011, la Corte d'appello di Catanz…

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