Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33215 del 23 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:33215PEN

Massima

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Il delitto di violenza privata, di cui all'art. 610 c.p., tutela la libertà psichica dell'individuo, reprimendo qualsiasi mezzo idoneo a comprimere la libertà di autodeterminazione e di azione della persona offesa. La nozione di violenza è riferibile a qualsiasi atto o fatto posto in essere dall'agente che si risolva nella coartazione della libertà fisica o psichica del soggetto passivo, inducendolo contro la sua volontà a fare, tollerare o omettere qualcosa. Integra tale reato anche una violenza "impropria", attuata attraverso l'uso di mezzi anomali diretti ad esercitare pressioni sulla volontà altrui, impedendone la libera determinazione. L'aggravante del metodo mafioso, di cui all'art. 7 L. 203/1991, può essere integrata anche da un messaggio "silente", privo di effettive richieste, qualora provenga da esponenti di un'associazione mafiosa in grado di imporsi attraverso la sola evocazione della propria forza intimidatrice, senza necessità di ricorrere a comportamenti connotati da violenza o minaccia esplicita. In presenza di una doppia conforme pronuncia di condanna, il sindacato di legittimità sulla motivazione è limitato ai soli vizi di macroscopica evidenza, senza possibilità di una rilettura autonoma degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICCOLI Grazia - Presidente

Dott. BELMONTE ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/03/2018 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BELMONTE ((omissis))SA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa PICARDI ANTONIETTA;
Il Proc. Gen. conclude per il rigetto del ricorso.
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata Corte di Appello di Napoli confermava la de…

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